Novità





Tribunale dell'Aquila


TERAMO. Un pool di imprese edili teramane si aggiudica i lavori per la ricostruzione degli uffici del palazzo di giustizia dell'Aquila. L'opera da 19,4 milioni di euro sarà realizzata dal Consorzio stabile abruzzese innovazione e restauro “Rennova”.

L'11 settembre si è conclusa la procedura di gara indetta dal ministero delle Infrastrutture per la ricostruzione dell’ala uffici del tribunale in via XX Settembre sull'area su cui sorge l'attuale sede che, estremamente danneggiata dal sisma del 2009 sarà a breve demolita.

Dopo una procedura che è durata quasi un anno, tra le 16 imprese concorrenti provenienti da tutta Italia l'ha spuntata il consorzio “Rennova”, che ha vinto l'appalto grazie ad un progetto innovativo redatto da Enzo Eusebi in team con “Politecnica ingegneria ed architettura” attraverso il coordinamento dell'architetto Beatrice Gentili. Infatti, grazie al più alto punteggio per l'offerta tecnica, il consorzio ha vinto l'appalto nonostante un ribasso economico, sull'importo della gara di 19.378.659,61 euro, inferiore alla concorrenza.

Sarà quindi un'impresa del territorio a ricostruire uno dei più importanti edifici pubblici del capoluogo, considerando che “Rennova” ha sede all'Aquila ed è costituito prevalentemente da società del Teramano.

«Sarà il primo tribunale bioclimatico in Italia», spiega Ennio Marcozzi, presidente del consorzio, «l’'impiego di materiali leggeri, naturali, reversibili, del tipo "a secco" e l'uso di fonti rinnovabili renderanno l'intervento rispettoso del contesto paesaggistico e dell'ambiente, garantendo al tempo stesso un'elevata qualità architettonica».

I tempi di realizzazione saranno di soli 399 giorni - i lavori iniziaranno nel 2013 - grazie alle dieci imprese che scenderanno in campo: cinque imprese per le opere civili (Fratelli Savini di Isola, Marcozzi Costruzioni di Villa Zaccheo, Polisini di Montorio, Gavioli restauri di Montorio, Fracassa di Teramo), una per le strutture prefabbricate (Cappa di San Nicolò), una per le strutture in acciaio, facciate continue e serramenti (Fimav di Basciano), due imprese per gli impianti meccanici (Clima impianti di Tortoreto, Felix impianti di Campo di Pile) e un'impresa per gli impianti elettrici e speciali (Teknoelettronica di Sant’Atto).

«Da uno sguardo esterno», aggiunge Marcozzi, «si osserva che l'involucro sarà realizzato da pareti ventilate, principalmente trasparenti, mentre per le chiusure opache i materiali adottati sono diversi, come il travertino, l'acciaio cor-ten e l'alucobond. Spicca inoltre la presenza del giardino pensile in diverse aree dell'edifcio, con lo scopo di migliorare le caratteristiche ambientali ed energetiche del corpo di fabbrica».

Spazio alla sostenibilità ambientale con l'impianto fotovoltaico e solare termico in copertura, il riutilizzo delle acque piovane e l'impiego della domotica per una gestione dell'edificio senza sprechi.

Marcozzi, orgoglioso per il risultato raggiunto, sottolinea come «l’opera sia molto importante in un momento economico particolare per la nostra regione. Le ricadute occupazionali consentono di poter fronteggiare con maggiore tranquillità la situazione di stallo che attanaglia il mercato in generale e dell'edilizia in particolare. Gli ultimi anni per il settore edile sono stati molto difficili con diminuzioni di fatturato importante che hanno portato tante piccole imprese a smettere la loro attività. E' proprio la logica del consorzio la risposta a tale situazione, l'unione che fa la forza, sotto il profilo economico finanziario e delle competenze». (fonte: il Centro, 20.09.2012)